DI VITA NON SI MUORE

"Carlo vive", scritto sui muri di molte città del mondo, ha trasformato Carlo Giuliani in un simbolo di ribellione e libertà. Eppure, è guardando la sua vita, più che la sua tragica morte, avvenuta oltre 20 anni fa durante le proteste contro il G8, che raccontiamo un modo diverso di concepire il mondo, rivoluzionario ieri e ancora più significativo oggi.

La vita di Carlo si intreccia con quella del movimento No Global e così quella scritta sui muri finisce per parlare di chi pensa che gli ideali e le lotte di quel movimento nato alla fine degli anni '90 siano ancora validi e vivi, e che non siano solo vuoti slogan ma scelte, analisi e azioni concrete che guardando al passato ci proiettano nel futuro, aiutandoci ad uscire dalla palude odierna. La vita di Carlo ci dice che non abbiamo bisogno di simboli ed eroi ma di vivere coraggiosamente e di seguire le aspirazioni libertarie contro ogni autoritarismo

L'ULTIMA RUOTA

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Febbraio 2021: mentre l'Italia è ancora in balia di zone rosse e coprifuoco e tutte le attività culturali e ricreative sono chiuse, ai media sembra interessare solo se il Festival di Sanremo si farà o no. Così un gruppo di lavoratori dello spettacolo si mette in bicicletta, da Milano a Sanremo, per denunciare la crisi dell'intero settore. Un viaggio pieno di incontri e avventure, che diventa una protesta politica e poetica.

Il documentario inizia il suo tour nei cinema, festival e spazi culturali a fine giugno 2021. "I dimenticati che fanno politica con gesti poetici in bicicletta" 

(Il Manifesto)

PINO - Vita accidentale di un anarchico

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Un docufilm animato per raccontare la storia di Giuseppe Pinelli e il contesto storico di quegli anni da un punto di vista inedito, quello delle figlie, Claudia e Silvia Pinelli.

“Un punto di vista inedito, che ci guida dentro una storia di verità nascoste”

(G. Manin, Corriere della sera)
"Un film necessario che vale da solo più di dieci inchieste, più di dieci saggi."
(Gian Mauro Testa, scrittore)

"Un’animazione che rende questa storia quasi una favola da raccontare ai bambini"
(E. Pettierre, TaxiDrivers)

L'ORA D'ACQUA

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Mauro è un sommozzatore che lavora a grandi profondità sotto le piattaforme petrolifere, in mezzo al mare. Per farlo deve respirare elio e vivere in una camera iperbarica di 8 mq per la maggior parte dell'anno. Nel tempo libero, gli piace insegnare al suo piccolo amico Milo come immergersi e gli trasmette la passione per il mare e le sue leggende. A un certo punto, mentre è a largo della Libia, Mauro si rende conto di essere stanco della vita sulle piattaforme e cerca di realizzare il suo sogno d'infanzia: recuperare le navi affondate. Su tutto si staglia l’ingombrante e tragica sagoma semiaffondata della Costa Concordia.

Miglior Documentario al Festival Visioni dal Mondo: “Per la capacità di costruire con grande libertà un racconto che tiene insieme, con originalità di linguaggio, la felicità e la fatica del lavoro, i sogni e le favole, le relazioni familiari e l’eredità del gioco tra le generazioni”.

L'ESTATE CHE VERRA'

Storie di un'altra scuola possibile

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Tre scuole, tre stagioni, tre modi di rivoluzionare la scuola

"Il racconto di scuole pubbliche che provano a realizzare una rivoluzione dei metodi di insegnamento, scontrandosi spesso con le istituzioni, e di una comunità di persone pronte a sostenersi e confrontarsi perché insieme possano imparare più facilmente, capire come affrontare i problemi e quindi crescere."
(Corriere della Sera)

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LASCIANDO LA BAIA DEL RE

(Leaving King's bay)

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I destini di una ragazzina e della sua insegnante si incrociano, trasformando il ritratto di una strana comunità in un viaggio dalla periferia milanese al Polo Nord.
Lasciando la baia del Re è uno dei più forti e commoventi documentari italiani recenti”
(Internazionale)
“Un viaggio, che è insieme fisico e interiore, tra luoghi estremi”
(la Repubblica)
Finalista ai David di Donatello e vincitore di numerosi premi in festival italiani ed europei

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LA GUERRA DELLE ONDE 

Storia di una radio che non c'era

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"Immaginate una radio clandestina fatta da giornalisti espatriati o ricercati dalla polizia. Immaginatela costretta a trasmettere solo dall'estero, perché comunista e perché le sue notizie sull'Italia sono considerate "antigovernative". Immaginate che quello, a un certo punto, sia il solo modo per contrapporsi al monopolio dell'informazione ufficiale in Italia."
(Corriere della Sera)

“Un documentario di parte, ma non fazioso, condito di ironia e autoironia... Non c’è paradiso, né per la memoria, né per l’oblio.” 
(M. Morandini, da “Il Morandini 2010 dizionario dei film")